Io son pur vezzosetta pastorella
che le guance ho di rose e gelsomini,
e questa fronte e questi aurati crini
mi fanno altrui parer Driada novella.
Di Flora non vi è qui nobil donzella
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Êëàóäèî Ìîíòåâåðäè (1567–1643)
7-ÿ êíèãà ìàäðèãàëîâ (1619): ¹ 5 `Io son pur vezzosetta`, SV121 Ñêà÷àòü íîòû
Io son pur vezzosetta pastorella
che le guance ho di rose e gelsomini, e questa fronte e questi aurati crini mi fanno altrui parer Driada novella. Di Flora non vi è qui nobil donzella o... ×èòàòü äàëüøå
Io son pur vezzosetta pastorella
che le guance ho di rose e gelsomini, e questa fronte e questi aurati crini mi fanno altrui parer Driada novella. Di Flora non vi è qui nobil donzella o schiera di pomposi cittadini che, quando lor m’incontro e faccio inchini, il titol non mi dian de la più bella. E se il giorno di festa io vado al ballo, mi porta ogni pastor, perch’io l’inviti, specchi, fior, frutti o vezzi di corallo. E non saranno a te punto graditi, caro Lidio, i miei sguardi? E sempre in fallo ti pregherò, crudel, che tu m’aiti? Õ Ñâåðíóòü
Ýììà ʸðêáè
(ñîïðàíî)
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Ýâåëèí Òàáá
(ñîïðàíî),
Ýíòîíè Ðóëè
(ëþòíÿ),
Àíñàìáëü `Consort of Musicke` (Âåëèêîáðèòàíèÿ)
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