Io son pur vezzosetta pastorella
che le guance ho di rose e gelsomini,
e questa fronte e questi aurati crini
mi fanno altrui parer Driada novella.
Di Flora non vi è qui nobil donzella
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Io son pur vezzosetta pastorella
che le guance ho di rose e gelsomini,
e questa fronte e questi aurati crini
mi fanno altrui parer Driada novella.
Di Flora non vi è qui nobil donzella
o schiera di pomposi cittadini
che, quando lor m’incontro e faccio inchini,
il titol non mi dian de la più bella.
E se il giorno di festa io vado al ballo,
mi porta ogni pastor, perch’io l’inviti,
specchi, fior, frutti o vezzi di corallo.
E non saranno a te punto graditi,
caro Lidio, i miei sguardi? E sempre in fallo
ti pregherò, crudel, che tu m’aiti?

Õ Ñâåðíóòü

7-ÿ êíèãà ìàäðèãàëîâ (1619): ¹ 5 `Io son pur vezzosetta`, SV121 (Ìîíòåâåðäè)
Elena Cecchi Fedi - soprano. Çàïèñü - 5-9 íîÿáðÿ 1996 ã., Ïàäóÿ.
       
 
     
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